Con il termine "progetti nel sociale" si fa riferimento a tutte le esperienze di progettazione, che nascono nell'ambito delle politiche sociali e sono realizzate dai servizi pubblici, privati e del privato sociale nell'area sociale, psicologica, sanitaria, educativa, culturale, del tempo libero, dell’occupazione e dello sviluppo di comunità.
Si progetta ogni qual volta occorre immaginare o creare un nuovo intervento sociale, gestire un problema, modificare o trasformare una situazione, orientare i processi lavorativi. I termini di "progetto" e "progettazione" sono oggi ricorrenti nella vita delle organizzazioni che producono servizi e assumono un significato simbolico, in quanto segnano il tentativo di superare logiche meccanicistiche e burocratiche.
Si sottolinea l’esigenza di una progettazione che enfatizzi un approccio promozionale, che solleciti il dinamismo complessivo del sistema orientandolo a relazioni sinergiche, la valorizzazione di obiettivi e strumenti programmatori in grado di accrescere l’autonomia e la capacità decisionale dei singoli soggetti che compongono il sistema.
In quest’ottica progettuale, i contesti locali sono concettualizzati come ambiti nei quali possono svilupparsi patti integrativi, rapporti di collaborazione, formali ed informali, tra soggetti pubblici e privati finalizzati alla formulazione di progetti integrati di sviluppo. L’assunto cruciale è che gli obiettivi di sviluppo locale e di coesione sociale non possono essere conseguiti senza una mobilitazione e una responsabilizzazione dei soggetti locali. I patti territoriali sono i principali strumenti della programmazione negoziata, di modalità di coordinamento e promozione dello sviluppo che partono dal basso e si fondano sulle capacità progettuali a livello locale; assumono il coordinamento come risorsa decisiva, si fondano sui principi di sussidiarietà, partenariato e lavoro di rete.